Le macine
Il vecchio mulino conta due macine attualmente operative per cui possiamo parlare
de – i mulini- destinati alla macinazione di cereali differenti.
Le nostre pietre infatti, l’una naturale
l’altra assemblaggio di quarzite, hanno superfici di lavoro differenti: l’una rigata (generalmente detta da grano)
l’altra bocciardata (generalmente detta da mais o da “meliga”).
Il mulino inteso come impianto nasce elettrico:
un motore aziona la trasmissione e questa ingrana le macine, governate dall’abilità del mugnaio che con un volante
distanzia le pietre determinando così la consistenza della farina.
![Le macine](/Images/pages/550/mulino-4.jpg)
![L'arte del mugnaio](/Images/pages/550/mulino-1.jpg)
L'arte del mugnaio
Durante la macinazione nel Vecchio Mulino ogni rumore richiama al lavoro, alla regolarità del funzionamento o alle eventuali anomalie e allo stesso tempo gli odori e i profumi che sprigionano dalle macine descrivono al mugnaio “qualcosa” delle proprietà del cereale che si sta trasformando.
La rabbigliatura
Annualmente, sulle orme della tradizione, ci occupiamo della pulizia delle macine
e della loro rabbigliatura e ribattitura, mettendo le pietre a “nudo”.
La rabbigliatura è l’arte del
ribattere la pietra della macina livellandola, segnandone i canali e ravvivandone le superfici allo scopo
di ottimizzare la resa produttiva del mulino.
Gli utensili impiegati per la rabbigliatura sono quelli
che i nostri antenati ci hanno consegnato, svariate martelline intercambiabili con profili a taglio o a
punto secondo gli scopi, con cui le pietre vengono picchiettate sulle orme dei movimenti
semplici e cadenzati di un antico mestiere.
![La rabbigliatura](/Images/pages/550/mulino-2.jpg)
![Il gusto della tradizione](/Images/pages/550/mulino-3.jpg)
Il gusto della tradizione
Qui nel Vecchio Mulino il passato e il presente si vogliono incontrare, trovando in Pietro e Ludovico la volontà e il piacere di raccontare e far rivivere in chiave moderna una arte fondamentale per la vita dell’uomo.